Il 27 febbraio scorso il Teatro Carcano di Milano ha ospitato Elena, la matta, uno spettacolo di straordinaria intensità, che ha visto protagonista Paola Minaccioni. Sotto la regia di Giancarlo Nicoletti e con la drammaturgia di Elisabetta Fiorito, la pièce racconta la vita tormentata di Elena Di Porto, figura femminile ribelle e coraggiosa, vissuta nel Ghetto ebraico di Roma durante il periodo fascista.
Per altre notizie sullo spettacolo, date orari e prezzi, leggi il nostro articolo di presemtazione.
RECENSIONE:
Paola Minaccioni si è immersa completamente nel personaggio, restituendo al pubblico una Elena vera, autentica e anche incredibilmente cruda, capace di far vibrare ogni sfumatura emotiva: dall’ironia schietta tipica del linguaggio romanesco alla disperazione più profonda. Attraverso un monologo travolgente e viscerale, la Minaccioni ha saputo incarnare le mille anime di questa donna indomabile, emblema di una resistenza istintiva e coraggiosa.
Fin dalle prime battute, la sua voce potente e modulata ha catturato il pubblico, trasportandolo in un viaggio fatto di ricordi, grida di denuncia, canzoni popolari e frammenti di una quotidianità tormentata. Paola Minaccioni non si è limitata a interpretare Elena, ma le ha dato corpo e anima, alternando con naturalezza momenti di pungente ironia a passaggi di commovente intensità, creando un costante dialogo emotivo con gli spettatori.
Particolarmente toccante è stato il momento sulle note de Le Mantellate, in cui la Minaccioni ha raggiunto il culmine della sua espressività, cantando e recitando con una passione capace di commuovere l’intera sala. Con la sua voce calda e profonda, ha rievocato il dolore e la forza di tutte le donne che, come Elena, hanno lottato contro il silenzio e l’oppressione.
L’interpretazione di Paola Minaccioni si è distinta per versatilità e intensità emotiva, spaziando dal racconto ironico al dramma puro, con una fluidità e una sincerità che hanno reso ogni gesto e ogni parola autentici. Ha saputo valorizzare un testo denso e impegnativo, mantenendo alta l’attenzione per tutti i 90 minuti dello spettacolo, senza mai concedere spazio alla noia.
La scena, arricchita da stracci, abiti e valigie sparse sul palco, ha fatto da perfetta cornice a una performance magnetica, in cui la Minaccioni ha letteralmente abitato lo spazio, spogliandosi e rivestendosi fisicamente ed emotivamente, in un continuo gioco di metamorfosi e memoria. Il Teatro Carcano, gremito, ha tributato un lunghissimo e caloroso applauso finale, riconoscendo la potenza di un’interpretazione capace di lasciare il segno.
Con Elena, la matta, Paola Minaccioni conferma la sua straordinaria capacità di passare dal comico al tragico con disinvoltura e verità, regalando al pubblico una prova d’attrice memorabile, intensa e autentica, capace di emozionare e far riflettere.
Domani l’ultima replica, non perdetela!
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.