Negli ultimi anni, la sicurezza nei cantieri e nei siti industriali ha subito un’evoluzione significativa grazie all’introduzione di soluzioni tecnologiche avanzate, come la videosorveglianza mobile. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio ConFederSicurezza, il settore della vigilanza privata in Italia vale circa 3,6 miliardi di euro e conta oltre 1.500 imprese attive, a testimonianza di quanto sia centrale la sicurezza nei contesti produttivi e di costruzione. Tuttavia, uno studio condotto da BauWatch evidenzia una lenta adozione di sistemi di videosorveglianza avanzata nei cantieri: meno di 1 azienda su 4 utilizza torri TVCC, mentre poco più di 1 su 3 impiega sistemi TVCC fissi.
Verso un nuovo paradigma: SicurTech e videosorveglianza intelligente
La crescente complessità delle minacce nei cantieri, dai furti ai sabotaggi, richiede un approccio più evoluto rispetto alla sola presenza fisica di personale di sicurezza. È qui che entra in gioco il concetto di SicurTech, la convergenza tra sicurezza fisica e tecnologie digitali. Sistemi di videosorveglianza mobile dotati di intelligenza artificiale e video-analisi avanzata stanno ridefinendo il modo in cui i cantieri edili proteggono asset e personale.
Secondo Laura Casparrini, Managing Director di BauWatch Italia, “L’integrazione tra sorveglianza fisica e tecnologia non è più un’opzione, ma una scelta strategica obbligata. La tecnologia alleggerisce il carico di lavoro degli addetti alla sicurezza e permette loro di concentrarsi sulle situazioni critiche, garantendo tempi di risposta più rapidi e una protezione più efficace.”
I dati sul crimine nei cantieri: le tecnologie più usate
Il report 2024 “Minacce Invisibili: Indice di Criminalità nelle Costruzioni”, condotto da BauWatch su un campione di 500 aziende internazionali del settore edile, ha messo in evidenza un quadro in cui prevalgono ancora soluzioni tradizionali:
- Recinzioni perimetrali: 39%
- Allarmi sonori: 34%
- Segnali luminosi anti-effrazione: 30%
- Sistemi CCTV fissi: 28%
- Presidio fisico con agenti di sicurezza: 23%
Solo il 17% dei cantieri utilizza torri TVCC mobili, mentre il 16% ricorre a soluzioni di videosorveglianza avanzata. Questi numeri mostrano un enorme potenziale di crescita per le tecnologie di sicurezza di nuova generazione.
Il ruolo della videosorveglianza mobile nei cantieri
Le moderne torri di sorveglianza mobile, come quelle sviluppate da BauWatch, rappresentano la sintesi perfetta tra innovazione e sicurezza sul campo. Questi sistemi sono dotati di:
- Telecamere HD per un monitoraggio continuo e dettagliato.
- Luci verdi dissuasive che indicano la presenza attiva del sistema.
- Altoparlanti integrati per comunicazioni in tempo reale.
- Video-analisi intelligente con rilevamento automatico di intrusioni e minacce.
- Monitoraggio 24/7 con allerta immediata alle squadre di sicurezza.
Grazie a queste soluzioni, il personale di sicurezza può dedicarsi ad attività a maggior valore aggiunto, intervenendo solo nei casi realmente critici, con un tempo di risposta inferiore al minuto.
Secondo l’Osservatorio ConFederSicurezza 2023, in Italia il settore della vigilanza privata:
- Conta 1.501 imprese attive.
- Impiega oltre 104.000 addetti.
- Genera un fatturato di circa 3,6 miliardi di euro.
Interessante la distribuzione geografica: il 52,1% delle imprese si trova nel Sud Italia, mentre nel Nord Ovest, nonostante il minor numero di aziende (19,4%), si concentra il 35,3% della forza lavoro del settore.
BauWatch: innovazione al servizio della sicurezza
Con oltre 15 anni di esperienza e più di 40.000 progetti realizzati in 10 Paesi europei, BauWatch è leader nella sicurezza avanzata per cantieri e siti sensibili. Le sue soluzioni di videosorveglianza mobile intelligente combinano il meglio della tecnologia e della competenza umana, offrendo un monitoraggio costante e una protezione proattiva contro furti, intrusioni e atti vandalici.
Le soluzioni BauWatch includono:
- Torri di videosorveglianza mobile.
- Sistemi di monitoraggio avanzato.
- Centri di controllo certificati.
- Assistenza tecnica specializzata.
- Algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi video.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.