Ho paura torero, la toccante commedia drammatica che ci racconta il Cile della fine degli anni ottanta, con un’interpretazione favolosa di Lino Guanciale e per la regia di Claudio Longhi, dopo esserci stato già nel gennaio del 2024 (vedi qui).
Altre info sullo spettacolo, date orari e prezzi, sul nostro articolo di presentazione.
RECENSIONE
Ho paura torero vede come protagonista della storia la cosiddetta Fata dell’angolo (Lino Guanciale), un travestito a cui piace cantare, un omosessuale sarcastico che ci mostra le struggenti emozioni dei suoi sentimenti e delle sue speranze, quasi mai appagate fino in fondo.
Carlos (Francesco Centorame) è il falso nome di un giovane studente universitario in cerca di un posto dove stare, di un luogo dove celare la sua vera identità di attivista appartenente al ribelle Fronte patriottico Manuel Rodriguez. Questa organizzazione rivoluzionaria è nata come braccio paramilitare del Partito Comunista del Cile, con il compito di scardinare la dittatura militare, affermatasi tramite il governo del generale Augusto Josè Pamòn Pinochet Ugarte.
Seguendo le parole di Pedro Lemebel, scrittore simbolo della liberazione omosessuale e critico del dispotismo Pinochet, Claudio Longhi riesce a disegnare con delicatezza una regia che invece abbraccia temi e parole forti, legate alle rivolte, agli stenti della povertà, alle tristi emarginazioni del mondo gay.
La Fata dell’angolo sa ricamare. Talmente bene da poter servire le donne dei quartieri alti di Santiago. La Fata è piena di sogni ad occhi aperti e ricca d’amore. Vive nella sua povera casa che è niente più di una soffitta, adornata però da stoffe colorate e rilucenti. La sua passione per il giovane Carlos la porta ad offrire al ragazzo un giaciglio dove questi, presto, porterà in riunione i suoi alleati rivoluzionari.
Trovandosi coinvolta nelle vicende sovversive quasi senza volerlo, la Fata dell’angolo seguirà il flusso degli avvenimenti e dei cambiamenti, sfiorando il suo amore tanto sognato, lasciando la propria casa in Cile, partendo per nuove realtà.
Oltre i pregiudizi, oltre le barriere, ricolmo di capacità di poter affrontare l’erotismo fra uomini senza alcun velo, Ho paura torero è un testo contemporaneo in grado di aprire il pubblico all’empatia e alla sensibilità delle tematiche affrontate, grazie anche ad un cast di giovani dalle alte capacità attoriali.
Lo spettacolo ci lascia nel cuore le speranze dell’amore e la forza che l’unione può donare ad un atto di rivoluzione.
Di produzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, per la durata di 185 minuti (incluso intervallo), in scena al Teatro Grassi di via Rovello, Ho paura torero sarà prenotabile sino al 23 marzo.