Lo scorso venerdì 14 marzo, al Teatro Franco Parenti di Milano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Schegge di Memoria Disordinata a Inchiostro Policromo”, diretto da Fausto Cabra e scritto da Gianni Forte. L’evento ha visto la partecipazione del regista Cabra, dell’autore Forte e degli attori protagonisti Raffaele Esposito, Anna Gualdo ed Elena Gigliotti, guidati dalla galvanica direttrice artistica Andrée Ruth Shammah, che ha condotto la conferenza con la sua consueta enfasi, come se fosse un’intervista.
La prima nazionale dello spettacolo andrà in scena nell’intima Sala A2A del Teatro Franco Parenti il 18 marzo con repliche fino al 13 aprile. La produzione è firmata dallo stesso Teatro Franco Parenti, che ha curato la realizzazione delle scene e dei costumi nei propri laboratori. Lo spettacolo dura 1h e 50 minuti e si ispira alla controversa vicenda di Billy Milligan, il primo imputato nella storia americana ad essere assolto per infermità mentale legata a un disturbo dissociativo della personalità.
“Schegge di Memoria Disordinata a Inchiostro Policromo” è una drammaturgia frammentata e immersiva, non un semplice racconto giudiziario, ma un’indagine teatrale sulle zone oscure della mente umana.
Il protagonista, interpretato da Raffaele Esposito, si muove in un vortice di trasformazioni, incarnando le molteplici personalità di Milligan (ne sono state riscontrate 24 diverse, ma sulla scena ne verrano esaminate solo 5). Al suo fianco, Anna Gualdo ed Elena Gigliotti ricoprono diversi ruoli, contribuendo a una messa in scena che dissolve i confini tra realtà, sogno e memoria.

La regia di Fausto Cabra costruisce uno spazio scenico fluido, dove i piani narrativi si sovrappongono. Le scene di Stefano Zullo, le musiche e la drammaturgia sonora di Mimosa Campironi e i contributi video di Francesco Marro creano un’esperienza immersiva. I costumi di Eleonora Rossi aggiungono ulteriori sfumature a questo mosaico visivo.

Lo spettacolo si sviluppa su tre livelli narrativi che si intrecciano e si influenzano reciprocamente, dando vita a una costruzione scenica complessa e avvincente. Il primo livello è l’indagine legale, che ripercorre le tappe del processo giudiziario di Billy Milligan, mostrando documenti, testimonianze e interrogatori che hanno portato alla sua controversa assoluzione. Il secondo livello è l’indagine psicologica, che si immerge nei labirinti della mente dissociata del protagonista, esplorando le sue molteplici personalità e il modo in cui queste prendono il sopravvento. Infine, il terzo livello è l’indagine teatrale, che riflette sul potere del teatro di svelare le illusioni della mente umana e di rivelare la verità dietro le maschere che ciascuno indossa. Questi tre livelli si fondono in uno spettacolo che sfida le percezioni dello spettatore, costringendolo a interrogarsi su ciò che è reale e ciò che è costruito dalla mente.
Note di Regia:
Nelle sue note di regia, Fausto Cabra sottolinea come l’opera sfidi il bisogno contemporaneo di certezze assolute. Il regista evidenzia come la figura di Billy Milligan incarni la fragilità dell’identità moderna, frantumata e mutevole. Attraverso una messa in scena che alterna realismo e astrazione, Cabra invita a riconoscere la complessità dell’essere umano, poliforme e incoerente, e a riscoprire nel teatro uno spazio di gioco e trasformazione. Il palcoscenico diventa così uno specchio deformante che riflette le contraddizioni dell’individuo e della società, costringendo il pubblico a confrontarsi con il dubbio e l’incertezza.
Musica e Suono: una colonna sonora psichedelica La drammaturgia sonora di Mimosa Campironi si ispira al rock psichedelico anni ’70, richiamando artisti come Talking Heads, Laurie Anderson e Led Zeppelin. Rumori disturbanti e voci sussurrate creano un paesaggio sonoro frammentario, in sintonia con la mente turbata del protagonista.
“Schegge di Memoria Disordinata a Inchiostro Policromo” dunque si annuncia come un’esperienza teatrale intensa e coinvolgente, che sfida il pubblico a confrontarsi con la complessità della psiche umana e con i confini incerti tra realtà e finzione. Lo spettacolo, non vuole dare risposte ma invita alla riflessione
INFO:
ORARI
Martedì h19.30; mercoledì h20.30; giovedì h19.45; venerdì h20.15; Sabato h19.30; Domenica h17.00
PREZZI
intero 30€
under26/over65/Card Giovani 25€
convenzioni (valide tutti i giorni) 25€
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.
INFO E BIGLIETTERIA
Biglietteria – Via Pier Lombardo, 14, Milano
Tel: +39 02 5999 5206
Email: biglietteria@teatrofrancoparenti.it
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.