La guerra dei Roses ha debuttato sul palco del Teatro Manzoni di Milano ieri 9 novembre e vi resterà fino al 26 novembre per raccontare la storia famosa grazie al romanzo del 1981 di Warren Adler, che otto anni dopo diventa un grande successo cinematografico per la regia di Danny De Vito e in seguito una straordinaria commedia che scava nell’intimo di una un coppia in crisi, che scivola nel precipizio che li porterà alla separazione.
Lo spettacolo è presentato da Valerio Santoro per la Pirandelliana in coproduzione con Goldenart Production e Artisti Riuniti. Sul palco i protagonisti Ambra Angiolini e Matteo Cremon nel ruolo della coppia e Massimo Cagnina e Emanuela Guaiana, nel ruolo dei rispettivi avvocati. La Regia è di Filippo DINI – Scenografie Laura Benzi – Costumi Alessandro Lai – Luci Pasquale Mari – Musiche Arturo Annecchino – traduzione di Antonia Brancati e Enrico Luttmann.
Adler in questo testo focalizza il suo racconto su quanto accade tra un uomo ed una donna, i quali dopo aver vissuto e condiviso il loro amore scatenano situazioni tali da essere paragonate ad una vera guerra così come avvenne nella guerra delle due rose, nata tra due rami della stessa famiglia.
Quello che avviene tra i due coniugi, costretti a vivere nella stessa casa, è sconvolgente, a tratti comica e crudele, ma anche ridicola e folle, se vista dall’esterno ma una vera tragedia per chi la vive in prima persona, dove a volte si fa fatica ad affrontare la realtà e riuscire a trovare una dimensione razionale.
L‘interpretazione della commedia è affidata, volutamente, a soli quattro personaggi, che rappresentano i due schieramenti: due uomini e due donne, in campo a combattere per la propria battaglia in cui non ci sono né i né vincitori, ma solo dolore per un amore che si dissolve e si trasforma in odio e li trascinerà fino all’inferno.
Ambra Angiolini, in conferenza stampa ha riferito che per la preparazione di questo spettacolo ha portato in scena tutta la sua esperienza personale accumulata nella sua vita e a chi le chiedeva com’era stata la sua separazione dal marito Francesco Renga, ha semplicemente aperto una piccola parentesi dicendo: “quando il mio ex compagno è venuto a vedere lo spettacolo, gli ho detto: hai visto cosa hai rischiato? Per fortuna non è accaduto tra di noi”.
“La guerra dei Roses” in qualche modo narra un amore “diabolico” e della sua lenta agonia i cui i due coniugi Rose, lui ricco un ambizioso uomo d’affari, esageratamente compiaciuto della sua carriera, lei una moglie obbediente, ma non sottomessa che prima segue il marito lungo i suoi successi quasi affascinata e si gode tutte le comodità e le agiatezze, fino quando nasce il desiderio di realizzare qualcosa che piace solo a lei e in questo suo progetto scopre che l’amore è finito. Da qui in avanti, così come quando ci si innamora si compiono azioni “diaboliche” ma in positivo per apparire irresistibili agli occhi dell’altro, altrettanto si arriva a compiere azioni crudeli e cattiverie inimmaginabili quando si smette di amare.
Viene allora il dubbio, ma è mai stato vero amore?
Lo spettacolo, nel presentare uno spaccato crudele di quello che potrebbe accadere in un a coppia, lascia spazio alla riflessione e all’emotività di ognuno di noi che può usare più chiavi di lettura per quanto accade sotto i propri occhi.
Ottima la recitazione e l’interpretazione dei due protagonisti, Ambra Angiolini e Matteo Cremom, che riescono a rendere tutta l’essenza di un testo non facile per il teatro. Anche Massimo Cagnina e Emanuela Guaiana ricevono consensi dal pubblico perché con la loro presenza in scena riescono a divertire e rompere i momenti di tensione che si vengono a creare.
Lo spettacolo viene applaudito a lungo a fine spettacolo, e gli attori rientrano più volte a ringraziare il caloroso pubblico che li reclama.
Teatro Manzoni di Milano
Via Manzoni, 42
ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,00
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.