Senigallia, 5 febbraio 2021– Dagli ultimi dati della survey dell’Asssociazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP e cyberbullismo) condotta in collaborazione con il portale Skuola.net su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, i dati sul cyberbullismo crescono. Il fenomeno si è verificato anche durante la didattica a distanza, sia nei confronti degli altri compagni che dei docenti.
«L’immaterialità della relazione digitale libera da tutta una serie di freni inibitori scatenando fenomeni feroci come l’hate speech o il cyberbullismo. Anche nella DAD si replica una dinamica simile per cui sono enormi le percentuali di studenti che si sentono liberi di prendere in giro altri compagni o i propri docenti: 2 intervistati su 5 hanno assistito a prese in giro ad insegnanti, 1 su 5 ad altri compagni. Fenomeni che di sicuro avvengono anche in classe, ma non ci risulta in queste proporzioni», fa notare il cofounder del portale Skuola.net Daniele Grassucci.
Giuseppe Lavenia, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te: «La didattica a distanza ha bisogno di altri ritmi rispetto a quelli della classe in presenza. Il tempo online, da soli nella propria stanza, non è lo stesso di quello offline. Servono lezioni più dinamiche, più energiche, più capaci di incuriosire, più coinvolgenti. Quelli che i ragazzi credono essere scherzi, in realtà sono atti aggressivi: la messa online o in chat di una foto e/o di video senza il permesso dell’altro è cyberbullismo, e queste immagini rischiano di rimanere nel web per sempre, con tutte le conseguenze immaginabili. Le cronache sono piene di queste situazioni. Bisogna sensibilizzare ancora di più su queste tematiche, già a partire dai banchi di scuola». Il cyberbullismo, infatti, può portare anche all’autoisolamento, come ha dichiarato il 45,9% degli intervistati vittima del fenomeno nella fascia di età tra gli 11 e i 13 anni, il 53,4% dei ragazzi tra i 14 e i 16 anni, e il 65,9% dei giovani tra i 17 e i 19 anni.
Data la crescita del cyberbullismo, l’autoisolamento crescerà ancora? «L’autoisolamento si verifica per due motivi: la mancanza di prossimità con l’altro e il trauma subito a seguito di un episodio di cyberbullismo», premette Giuseppe Lavenia. «Questo è un periodo dove sono presenti entrambi questi aspetti. Gli effetti della pandemia stanno lasciando strascichi di paure enormi. Adulti e ragazzi hanno paura di uscire di casa, sta mancando da tanto tempo il contatto con gli altri: sono fattori che non faranno abbassare il bisogno di autoisolarsi. E a supporto di questo si aggiunge anche che è cresciuta la difficoltà a immaginare un domani». Rispetto ai dati del sondaggio di giugno scorso (47,5%), infatti, sono aumentati del 20% i ragazzi che non riescono a immaginare il loro futuro a seguito della pandemia.
Giuseppe Lavenia: «Serve una maggiore consapevolezza sul tema, e una educazione al digitale, come chiede anche il 77% dei ragazzi intervistati nel nostro campione. Dobbiamo ritornare a sentire le emozioni, a dare valore al corpo, alla relazione e allenare l’empatia».
In occasione della Giornata contro il Bullismo e il Cyberbullismo, sono due gli appuntamenti promossi dell’Associazione Di.Te.: l’8 febbraio dalle 9 alle 10:30 si terrà quello rivolto ai ragazzi dei primi due anni delle scuole di primo e secondo grado, mentre il 13 febbraio, dalle 9:30 alle 11:00, si incontreranno genitori e insegnanti.
Entrambi gli incontri sono a titolo gratuito e si possono seguire sui canali social Di.Te.