CLUSANE (BS) – La presenza di Enrico Intra a Iseo Jazz fa parte non soltanto della storia del festival sin dalla prima edizione, ma di quella stessa del jazz nella perla del Sebino. Il grande pianista, compositore e direttore d’orchestra fu già protagonista sul lago d’Iseo nel 1970, presentando la sua “Messa D’Oggi”.
Nel corso degli anni Intra ha portato in scena per il pubblico di Iseo Jazz innumerevoli progetti, sempre diversi tra loro, come quello pensato per questa edizione, intitolato “Jazz Studio Jazz”: sabato 10 luglio sul Sagrato della Chiesa Vecchia, a Clusane (frazione di Iseo), Intra si esibirà in duo con Margherita Carbonell, contrabbassista di formazione classica che oggi studia il jazz ai Civici Corsi di Milano, portando una sapienza fatta di quegli elementi che contraddistinguono la tecnica del suo strumento. E proprio a queste caratteristiche tipicamente legate al contrabbasso si ispirano le composizioni e l’agire pianistico di Intra, che esplora una nuova possibilità creativa, proiettando ancora una volta il suo pianoforte in un’inedita dimensione, forse mai esplorata in precedenza nel mondo jazzistico. Gli studi per basso come punto di partenza, ma anche lo studio del jazz intrapreso dalla sua partner (un’altra figura femminile di Iseo Jazz 2021), si riassumono nel titolo di questo progetto speciale, proposto da un protagonista della storia europea del jazz che si rivela, ancora una volta, uno straordinario talent scout.
Il secondo appuntamento di sabato 10 luglio, sempre sul Sagrato della Chiesa Vecchia di Clusane, è con il pianista e compositore Antonio Zambrini. Raffinato e poetico, Zambrini torna a Iseo Jazz dopo molti anni e lo fa con un nuovo quartetto con cui proporrà brani inediti e originali dopo che, per un periodo piuttosto lungo, aveva prevalentemente lavorato a riletture e arrangiamenti di varia natura, con i progetti discografici dedicati a Nino Rota, Gabriel Faurè, Fiorenzo Carpi e al songbook della progressive band “Procol Harum”. Lavori di cui il concerto presenterà qualche estratto, al fianco di brani originali a firma del pianista milanese, che torna pienamente alla composizione, ma anche di Rafael Schilt, sassofonista svizzero estremamente raffinato e coinvolto in diversi progetti di spessore artistico tra la Svizzera e la Germania. Un ritorno, quindi, alla vocazione più caratteristica del leader, quella di pianista-compositore, espressa in una serie di album e in tanti concerti. Oltre a Schilt, il gruppo annovera Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria, affermati strumentisti della scena nazionale che vantano prestigiose collaborazioni con solisti quali Fabrizio Bosso, Dario Deidda, Dado Moroni, Guido Manusardi, Antonio Faraò, Scott Hamilton e Pino Jodice.