Lo spettacolo Mrs Fairytale di e con Filippo Timi, è stato in scena, in prima nazionale, dal 30 dicembre al 14 gennaio 2022 al Teatro Franco Parenti di Milano dove ha condiviso il palco con Emiliano Coltorti, registrando il tutto esaurito. Visto il grande successo tornerà in scena dal 18 al 23 gennaio.
Per altre notizie sullo spettacolo vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione
Filippo Timi, innegabile eclettico attore, in questo spettacolo richiama alla memoria degli spettatori l’iconica casalinga anni ‘50, protagonista di “Favola“, che tanto successo aveva riscosso nel 2011 nella stessa sala teatrale del Franco Parenti e dal quale venne tratto pure un film nel 2017.
Ora Mrs Fairytale è ancora protagonista di un’altra favola anche se non proprio allegra, anzi a tratti triste e amara, che fa sì ridere ma anche riflettere su tanti temi, partendo da quelli famigliari per arrivare a quelli sociali.
La scena si apre sulle note di una dolce ninna nanna, mentre da un ipotetico piano superiore Mrs Fairytale (Filippo Timi) scende dalla scale per raggiungere il soggiorno, dove si svolgeranno tutte le scene dello spettacolo. Qui seduta sulla poltrona inizia il suo monologo di donna triste abbandonata dal marito la notte di Capodanno, arrivando alla sconsolata conclusione che “non esistono cerotti per un cuore spezzato“, quindi tenta il suicidio senza riuscirvi. Immediatamente dopo si trasforma in una donna, spumeggiante e spiritosa dando vita a divertenti siparietti nei quali dei personaggi surreali prendono corpo attraverso i suoi racconti fantasiosi, talvolta nonsense. Ed è così che parla dei coccodrilli dell’Alabama affamati, dei bufali dipendenti dalla Coca-Cola e in fuga dal Montana, dei pinguini sonnamboli; dialoga al telefono con la madre farneticando discorsi insensati, ma intrisi del talento che sprizza da tutti i pori, soprattutto attraverso la mimica, senza risparmiarsi vocalizzi assurdi, specie durante una telefonata per ordinare un hamburger.
Nel ritmo altalenante dello spettacolo, che oscilla tra il tragico e il comico, emerge il dramma della solitudine, che costringe Mrs Fairytale a parlare con Lady, una cagnolina impagliata, che interroga e con la quale si confida manifestando tutto il suo dolore di donna abbandonata, sottolineando che la solitudine può esserci anche quando hai, apparentemente, a fianco una persona.
La verve di Timi è come un fiume in piena e non tralascia nulla: tutto sembra slegato e surreale e a volte si fa perfino fatica a seguirlo, ma alla fine anche nel caos si ritrova tutto. Non sfuggono i suoi riferimenti ai Beatles, dei quali fa sentire anche dei brani, nè quelli al razzismo, così come alla legge contro l’omofobia e, sia pure senza fare nomi, urla tutta la sua rabbia contro quei senatori che con la loro presa di posizione hanno di fatto bocciato una legge di cui il Paese aveva bisogno: “fate schifo”, urlava più volte!
Mrs. Fairytale nel suo gioco folle, balla, si dimena e vede fantasmi, scheletri, scarafaggi, ma con la sua follia riesce a parlare al cuore del pubblico fino ad accorgersi che dietro la “quarta parete” del suo soggiorno vi sono tanti chirurghi, i quali (nella realtà) altro non sono che il pubblico che segue lo spettacolo con le mascherine Ffp2. Con questa sua trovata Timi ha la possibilità di fare riferimento alla pandemia ancora in corso, che da troppo tempo ci tiene tutti sotto scacco.
Infine sulla scena, ad un certo punto, sembra quasi si viva un triller: Mrs Fairytale si sente minacciata e imbraccia un fucile per difendersi, quando l’uomo “invisibile”, il bravo Emiliano Coltorti, che per tutto il tempo è stato seduto sul divano a leggere il giornale senza mai far vedere il volto, si manifesta e interferisce con Mrs Fairytale e, sia pure senza “vederlo”, instaura un profondo dialogo nel quale nascono momenti di tenero eros che emozionano gli spettatori.
Ancora una volta con questo spettacolo prodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano, è emerso lo straordinario talento di Filippo Timi e la sua interpretazione ha reso fruibile per il pubblico momenti di evasione, accompagnati da momenti di sana riflessione dando così la speranza di riscatto anche quando si attraversano situazioni difficili e complicate.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.