‘Carta Bianca’ con Roberto Gatto quartet all’Alexanderplatz Jazz Club di Roma dal 21 al 25 marzo

L’Alexanderplatz Jazz Club, da martedì 21 a sabato 25 marzo,  ospiterà una “carta bianca” dedicata a uno dei musicisti più rappresentativi del jazz italiano, Roberto Gatto,  che  debutta con il Trio di Roma, co-diretto assieme ad altri due musicisti destinati come lui a segnare profondamente la storia del jazz nazionale: Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli. Da allora, nel corso di quasi cinque decenni di carriera, Gatto si è imposto come l’esempio più rappresentativo della batteria jazz italiana. Le sue indiscutibili doti tecniche lo hanno reso uno dei batteristi più ricercati sia dai leader italiani (Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi) che dai più importanti artisti stranieri di passaggio dalle nostre parti (Johnny Griffin, George Coleman, Curtis Fuller, Chet Baker, Joe Zawinul, Pat Metheny).

Dopo aver svolto per lungo tempo il ruolo di sideman di lusso, Gatto si sta ora concentrando principalmente sulla sua attività da leader. In tale veste ha dato vita a varie collaborazioni con musicisti della scena statunitense e si è dimostrato un sapiente talent scout nel selezionare le nuove leve del jazz italiano da inserire nelle sue band.

Martedi 21 e mercoledi 22 marzo, Roberto Gatto, alla guida del suo attuale quartetto che include alcuni dei più valorosi giovani talenti del jazz made in Italy, il trombettista Alessandro Presti, il pianista Alessandro Lanzoni e il bassista Matteo Bortone.

Mercoledì 22 marzo, il quartetto sarà impreziosito dalla presenza come ospite della cantante Beatrice Gatto. Insieme a loro Roberto Gatto ha realizzato My Secret Place, uscito a circa tre anni di distanza dal precedente CD del quartetto, Now: «Anche in questo secondo lavoro la scelta dei brani si è articolata in larga parte su composizioni originali scritte da tutti i componenti del gruppo ma anche, come ormai mi piace fare, su alcune riletture di musiche prese in prestito da repertori diversi e non necessariamente provenienti dal mondo del jazz», racconta lo stesso musicista romano, «Uno dei brani meglio riusciti è sicuramente “Everyday Life” dei Coldplay, che ho usato per introdurre la voce di Beatrice, mia figlia. C’è poi una versione strumentale di un famoso brano scritto da Luis Bacalov e cantato da Gianni Morandi che si chiama “Se non avessi più te”, autentico capolavoro scritto negli anni 60. Inoltre – unico standard jazzistico presente nel disco – “The Meaning Of The Blues”, affidato sempre alla voce di Beatrice».

Giovedi 23 marzo, un trio inedito, che vedrà incontrare Roberto Gatto con Olivia Trummer e Luca Bulgarelli. Tedesca di Stoccarda, proveniente da una famiglia di musicisti, Olivia Trummer si è formata come pianista classica e successivamente ha proseguito gli studi volando oltreoceano per diplomarsi in jazz alla Manhattan School of Music di New York. La sua musica spazia dalla classica al jazz passando per la sfera del singer-songwriter emanando un’aria di ottimismo e leggerezza. I suoi testi hanno una prospettiva molto particolare e personale, incentrati sull’amore e sulla fantasia.

Venerdi 24 marzo, un altro appuntamento da non perdere, il duo di Roberto Gatto e Danilo Rea “Improvvisi”. “Improvvisi” ha una storia alle spalle che parte da lontano. Nasce da una collaborazione tra due musicisti sopra le righe. Il batterista Roberto Gatto e il pianista Danilo Rea che hanno debuttato professionalmente insieme nel 1975 con lo storico Trio di Roma (il terzo era Enzo Pietropaoli) ma in questi ultimi anni, ognuno ha portato avanti le proprie idee, ha sviluppato un proprio linguaggio e ha seguito una propria indipendenza musicale. Due strade che si separano, ma che non si perdono mai di vista. Due strade che con il progetto Improvvisi s’ incontrano alle radici del jazz, in una totale forma d’improvvisazione basata sul feeling e sull’interplay. Nella seconda parte del concerto, ospiti del concerto, le cantanti Oona Rea e Beatrice Gatto, figlie dei due musicisti. Sabato 25 marzo, a chiudere la “ Carta Bianca” di Roberto Gatto ,l’Imperfect Trio. Nasce da un’idea di Roberto Gatto e dalla stretta collaborazione con Pierpaolo Ranieri, con cui danno vita, alcuni anni fa, al Perfect trio .

L’esigenza e l’amore per la ricerca nell’improvvisazione jazz contemporanea, porta i due artisti all’incontro con il sassofonista romano Marcello Allulli, dando vita ad un nuovo progetto: L’imperfect Trio.

L’Imperfect è una formazione elettrica con una concezione moderna del Jazz, con ampio spazio alle improvvisazioni in una miscela di suoni, rumori, sequenze, armonizer e altri oggetti elettronici.

I tre musicisti propongono brani originali e offrono una lettura personale di alcuni standard della tradizione Jazz: autori come Thelonious Monk, Miles Davis, John Coltrane, Duke Ellington vengono proposti in modo nuovo, riscoprendone così anche le illimitate doti compositrici, in una direzione completamente nuova.

Tre figure di primo piano, quelle dei componenti di questo nuovo ensemble, che ha segnato una prima sostanziosa tappa con l’esibizione al festival Batterika di cui rimane un gustoso video online.

Pubblicato nel 2019 il primo lavoro discografico “To be Imperfect Trio”.