In anteprima assoluta italiana, venerdì 28 aprile, Cinzia Tedesco ed Angelo Maggi presentano, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, lo spettacolo LE VOCI DI BOB DYLAN, un viaggio tra canzoni celeberrime, che la Tedesco interpreta con la sua VOCE jazz, momenti teatrali e di ‘doppiaggio in diretta’ in cui Angelo Maggi dà VOCE ad un Dylan che, in video, si racconta senza filtri o ipocrisie, ed ad attori del calibro di Denzel Washington, che nel film HURRICANE interpreta Rubin Carter, pugile di colore ingiustamente condannato per omicidio, a cui Dylan dedica una delle sue più intense canzoni di protesta.
Uno spettacolo coinvolgente, ideato dai due protagonisti, che nasce per omaggiare un artista unico ed eclettico, una VOCE che ha sostenuto i diritti umani ed ha cantato uno dei ‘NO alla guerra’ più famosi al mondo, una VOCE poetica e letteraria riflessiva ed intensa, così importante da vincere un Premio Nobel, una VOCE che canta il disagio dei poveri ed emarginati, un artista eclettico e suggestivo, in grado di stupire anche con la ‘VOCE’ dei colori intensi dei suoi quadri esposti oggi in tutto il mondo.
Uno spettacolo con canzoni memorabili e, ancora oggi, dal significato attuale, come Like a Rolling Stone e Blowing in Wind, melodie amate dal pubblico e che trovano nella VOCE della Tedesco una dimensione originale ed emozionante, con gli arrangiamenti di Stefano Sabatini al pianoforte e con Luca Pirozzi al contrabasso, Roberto Guarino alla chitarra e Pietro Jodice alla batteria. Cinzia Tedesco ed Angelo Maggi portano sul palco le loro VOCI che diventano ‘LE VOCI di BOB DYLAN’, e lo fanno con intensa originalità, regalando al pubblico un Dylan ‘cantato’ e ‘raccontato’ all’interno di uno spettacolo nuovo, che nasce per sorprendere e far parlare di sé.
Musicisti molto bravi e lei una gran voce ma proporre dylan in versione jazz è un esperimento più che azzardato. Hanno ucciso canzoni che sono dei cult come blowin in the wind,knockin on heaven door ecc.
Per non parlare di hurricane cantata da Maggi quasi volesse imitare Armstrong,con una tonalità a lui inadatta. Molto vicino alla stonatura . Da accapponare la pelle. Ho rimpianto le cover band del big mama