Festival di Borgio Verezzi: la conferenza stampa di chiusura dopo un eccellente bilancio per l’edizione del 2023

Un’edizione strepitosa. Per qualità e varietà delle proposte, con un elevatissimo indice di gradimento del pubblico: su 22 serate tra piazza Sant’Agostino e le grotte, oltre metà hanno registrato il sold out. Risultati straordinari, ben oltre ogni più rosea previsione e che confermano il grande successo della manifestazione teatrale”: Stefano Delfino, direttore artistico dal 2002, non nasconde la soddisfazione durante la conferenza stampa indetta alla sede di Savona della Camera di commercio delle Riviere liguri, tra gli sponsor dell’evento, per illustrare il bilancio conclusivo della rassegna (dodici gli spettacoli in cartellone, nove dei quali in prima nazionale), con la partecipazione del presidente Enrico Lupi.

Commenta il sindaco Renato Dacquino: “Il Festival è ‘tanta roba’, interagisce e crea valore, a vari livelli. Una sintesi tra variabili hard e soft è sicuramente utile, ma lasciando da parte gli aspetti più oggettivi (organizzazione e risultati)  è interessante andare sul soft… quel tanto altro legato all’affettività, alle relazioni, consapevoli o meno, che generano valore aggiunto e che rendono il Festival unico e la piazzetta magica… di cosa parliamo? Della cultura che va in scena?

Della leadership di offrire ogni anno prime nazionali e una storia lunga 57 anni? Della passione che si vede in ogni persona che collabora e dell’entusiasmo di esserci nel pubblico? Non lo sappiamo… sicuramente sono variabili più soft, quasi impercettibili  ma sono quelle che fanno la differenza, mettono insieme amore, relazione e interazione, sono episodi irripetibili che ci fanno dire  “io quella volta c’ero”,  che meritano di essere ricordati in quanto UNICI…”

Poi cita alcuni ricordi: “Un cane abbaia… sì: un distratto l’ha lasciato solo sul terrazzo, ma Stefano Fresi coglie l’attimo e lo inserisce attore non protagonista nella vecchia fattoria. Vladimir Luxuria,  una sorpresa per tutti per la sua intensità: trasmette forti emozioni, e si commuove, quando parla alla madre, una sedia, un corpo, la mano che tiene stretta. Tanta poesia! Serate di nuvole e pioggia leggera… panico, ci salta la serata!!

Ma il pubblico arriva… entra in sala; si decide di andare in scena. La signora D’Abraccio ci accompagna in un viaggio artistico musicale (dall’Italia all’America latina)  e tutti restano affascinati; Michele La Ginestra con il suo garbo ci convince che nella sua serra/vivaio la leggera pioggerella fa bene alle piante e tutti seguono complici e partecipi lo spettacolo:  una magia,  nessuno si alza! Nel Comune vicino si fa festa, fuochi d’artificio, rumore… Ma Gianluca Guidi coglie l’attimo ed è subito festa anche fuori dalla sua casa sul palco.

Episodi che cambiano un poco la storia  ma che sicuramente rendono il teatro irripetibile perché ogni sera lo spettacolo è diverso anche se la pièce è  la stessa, proprio per questa empatica interazione tra attori, pubblico e ambiente !! Festival di Borgio Verezzi, esperienza unica!!”.

Interviene anche Mattia Rolando, consigliere delegato al Festival: “Questa 57^ edizione è stata il frutto di un lavoro di squadra e di scelte condivise. Quando si lavora con passione e con un obiettivo comune i risultati arrivano e quest’anno sono stati eccezionali. Abbiamo registrato un tasso di occupazione della sala del 93%, una crescita del numero degli abbonati, e incassi non molto distanti dal pre-covid nonostante un’importante riduzione dei posti dettata da ragioni di sicurezza. Questi risultati non sono importanti solo per il presente e il futuro del Festival ma per l’intero paese e per tutto il nostro territorio. Avere una perla rara come la nostra è una grande responsabilità e richiede tanto impegno che però viene sempre ripagato: il Festival è un valore aggiunto incredibile, è offerta culturale, è indotto per le attività commerciali, è visibilità. Quando la stagione finisce e risultati sono quelli di quest’anno hai la consapevolezza assoluta che ne è valsa la pena e riparti immediatamente a lavorare per la prossima stagione”.

E aggiunge, in conclusione: “Quest’anno abbiamo organizzato anche tre eventi collaterali al Festival insieme ai fantastici ragazzi della Compagnia del Barone Rampate. Abbiamo portato il teatro fuori dal teatro e lo abbiamo inserito in un nuovo contesto, all’interno di attività commerciali che con entusiasmo hanno abbracciato il progetto. Una bella sfida che posso orgogliosamente affermare che è stata vinta. Siamo certi che questo è stato solo un punto di partenza per intraprendere un cammino fatto di belle iniziative legate e ispirate al nostro Festival”.

Infatti è già in gestazione l’edizione del 2024, per la quale sono allo studio ulteriori innovazioni, anche nell’ottica di coinvolgere sempre di più l’ambito comunale e la cittadinanza.