A margine di una affollatissima conferenza stampa, che si è tenuta nell’accogliente dehor dello storico locale sul Naviglio Pavere “Sacrestia Farmacia Alcolica”, martedì 26 settembre, è stato presentato il nuovo sito ecommerce (www.ilcibodellealpi.it) proposto da tre appassionati della Valle Camonica e sostenuto anche da due imprenditori di Milano, il quale mira a riunire tutti i piccoli produttori d’alta quota, dal Piemonte al Friuli, a cominciare dalla Valle Camonica e Valtellina, per incentivare agroecologia e biodiversità, artigianalità e turismo sostenibile; salvaguardia della tradizione e possibilità di lavoro per giovani e adulti in cerca di uno stile di vita nella natura.
A condurre la conferenza stampa il giornalista Edoardo Raspelli, volto noto di Mediaset con la trasmissione “la Mela Verde”, introdotto da Francesca Bonaccorso, dell’ufficio stampa, che apriva l’interessante serata, chiamando ad intervenire alcuni addetti ai lavori tra cui Valentino Bonomi, Claudio Forlani Fabrizio Zanotti.
A fine conferenza si è passati dalla teoria alla pratica, assaggiando diversi dei prodotti di cui si è parlato, annaffiati da ottimi vini rosso e bianco. Un vero tripudio di sapori che hanno stimolato i sensi dei presenti, incuriositi da tanta bontà sia per il gusto, che per l’olfatto e la vista, difficile da spiegare a parole. Ne consigliamo l’assaggio di questi prodotti unici e vere eccellenze del territorio lombardo. Si aveva occasione così di ammirare gli interni del locale arredato con mobili e tendaggi in stile vintage che fa rivivere l’epoca retrò, in cui si narra fosse prima una casa del “piacere” per soli uomini e successivamente una farmacia. L’atmosfera è davvero molto suggestiva.
Nel corso della serata è stato anche annunciato che nel mese di ottobre aprirà a Milano il primo punto di ritiro fisico, in via Ascanio Sforza 57 che, secondo una logica di slow delivery, potrà facilitare chi farà degli acquisti online risparmiando sulle spese di consegna. Il locale appartiene agli imprenditori milanesi Giampiero Carota e Davide Casneda, che hanno sposato la mission dell’ecommerce.
Inoltre, in alcune zone di Milano, sarà possibile anche ricevere gli acquisti al proprio indirizzo, pagando un sovrapprezzo per sostenere attività di piantumazione a compensazione della CO2 emessa in atmosfera. I punti di ritiro vogliono essere anche luoghi d’incontro, front office per le prenotazioni dei freschi e spazio per esposizioni ed eventi, al fine di diffondere l’informazione e la passione per il cibo di montagna.
I prodotti di cui si parla sono:
Burro e formaggi a latte crudo, biologici, ottenuti con il latte di animali bovini e caprini allevati liberi e con sola erba di montagna, d’estate negli alpeggi fino a 2000 metri, e senza l’utilizzo di insilati e mangimi industriali; vini ottenuti recuperando antichi terrazzamenti. Questo offrono le nostre Alpi: un cibo vivo, coltivato, raccolto e lavorato nell’aria fresca e pulita delle vette alpine, un cibo che diversi importanti enti italiani e stranieri, tra i quali la Regione Lombardia, chiedono venga riconosciuto patrimonio immateriale UNESCO, da proteggere perché si fonda su una agricoltura straordinaria, che rispetta persone, animali e paesaggi e su un’antropizzazione che si inseriesce con umiltà nella bellezza spontanea dei paesaggi.
L’obiettivo è quello di evitare l’abbandono dei territori di montagna e sostenere i piccoli agricoltori e allevatori che si vogliono impegnare a commercializzare i loro prodotti nelle città, dove cresce invece l’esigenza di una alimentazione più sana, insieme alla coscienza green.
Il sito ecommerce www.ilcipodellealpi.it nasce con l’intento di contribuire a colmare questi gap rendendo disponibili produzioni giornaliere genuine delle piccole aziende a conduzione familiare dei borghi delle Alpi italiane a rischio di spopolamento, a cominciare da quelli della Valtellina e della Valle Camonica, designata dall’UNESCO Riserva della Biosfera (UNESCO 2018) e terra di origine gli ideatori dell’iniziativa: Fabrizio Zanotti, documentarista ed esperto di comunicazione, impegnato da anni nella valorizzazione del cibo, dell’ agroecologia, e delle comunità alpine; Valentino Bonomi, laurea in agraria alla Università della Montagna di Edolo e titolare con la moglie della azienda agricola e di agriturismo San Faustino a Ceto (Bs), dove i Bonomi vivono da secoli e oggi abitata appena da 777 persone; Claudio Furloni, ex dipendente in pensione del Comune di Milano, esperto di cibo e storia delle comunità alpine.
ALTRE CURIOSITA’ E STORIE SUL PROGETTO
“L’idea è nata nel 2020 in Valle Camonica, dove abbiamo la sede della società, presso l’azienda San Faustino di Valentino Bonomi, a Ceto, che offre anche un negozio partner come pure l’Azienda Agricola Bezzi di Ponte di Legno (Bs). – spiega Fabrizio Zanotti -. Vogliamo diventare la comunità per eccellenza di chi ama la montagna italiana, le sue sfide, la sua cultura alimentare”.
I prodotti
L’offerta dell’ ecommerce comprende un paniere completo di latte e diverse tipologie di formaggi unici, creati da agricoltori/casari con metodi tradizionali, come il latte innesto, il latte crudo e la lenta stagionatura in cantina, senza coloranti o conservanti, vaccino e di capra; salumi a stagionatura naturale, resi esclusivi dagli agricoltori e dalla mano dei norcini, tra i quali il salame camuno o la slinzega e bresaola della Valtellina; pasta fresca di farine e acqua di montagna, a lenta essicazione, come i Casoncelli Camuni e i Calsù di Vione, preparati a mano; prodotti da forno in primo luogo il pane di farine locali e lievito madre impastato a mano e cotto nei forni a legna; e poi liquori e vini estremi come lo TZERB, ottenuto recuperando antichi vitigni autoctoni della Valtellina; miele e dolci tipici come la spongada o la bisciola cotte nel forno a legna. Non mancano, gli ortaggi biologici e biodinamici. Tutto da piccole realtà di montagna dove la produzione del cibo è un’arte tramandata da generazioni e le condizioni naturali per la produzione degli alimenti è ideale.
La montagna offre anche un campionario ricco, curioso e benefico di erbe selvatiche, dal notevole valore nutrizionale, con i loro micronutrienti, come racconta Abbi Molinari, da 35 anni famosa raccoglitrice che collabora con “Il Cibo delle Alpi” e fa parte dell’Associazione Italiana di Fitoalimurgia. Le erbe selvatiche delle Alpi sono ricche di vitamine, minerali e antiossidanti, che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario e a contrastare i danni dei radicali liberi nel corpo. In passato, quando le persone di montagna si nutrivano di una scarsa varietà di cibo (per lo più patate, cereali minori e poca carne), l’inclusione regolare di erbe spontanee nella dieta favoriva lo stato di salute.
Le coltivazioni vengono fatte in modo tradizionale e artigianale, senza l’uso di pesticidi o fertilizzanti chimici, fattore che tra l’altro contribuisce a preservare la qualità e la biodiversità del terreno e degli ecosistemi circostanti. A vantaggio anche dei pascoli.
Gli animali: solo in Valle Camonica si trova ancora la Capra Bionda dell’Adamello una razza autoctona che si è sviluppata nell’ambiente protetto e chiuso della Valsaviore. Una capra dalle origini antichissime che accompagna da secoli l’uomo in ambienti difficili dove altri animali domestici non potrebbero vivere. La Capra Bionda dell’Adamello ha mantenuto nei secoli qualità da animale selvatico e dona latte pregiato, magrissimo e ricco di nutrienti. Nella sua dieta ci sono piante ed aromi che altri animali rifiutano, come il rovo e i licheni. Questa alimentazione conferisce al suo latte caratteristiche estremamente interessanti, in particolare ha una percentuale di grassi molto bassa che non supera quasi mai la media del 3,1%.
Sviluppo sostenibile
Con www.ilcibodellealpi.it, che mira in prospettiva a riunire tutti i piccoli produttori delle nostre montagne, dal Piemonte al Friuli, si favorisce insomma un modello di sviluppo sostenibile. Le parole chiave sono agroecologia e biodiversità, artigianalità, ma anche turismo sostenibile, alternativo ai grandi flussi legati allo sci; salvaguardia della tradizione senza ridurla a folklore, traghettandone i valori negli scenari economici e di vita più attuali. Non ultimo, si crea lavoro per i giovani: solo in Valle Camonica si stimano alcune centinaia di potenziali opportunità. Senza contare le persone di ogni età che sempre più numerosi sono interessati a lasciare le città per attività nella natura.
La montagna, a differenza degli oceani e delle foreste, non è interessata direttamente dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, eppure è un genere territoriale rilevante per l’Italia e proprio le comunità di montagna possono offrire risposte concrete ai grandi temi ambientali e alimentari del nostro tempo.
Sul sito www.ilcibodelllealpi.it si trovano anche storie di agricoltori, delle loro scelte radicali in nome ,spesso, di un sogno tramandato di padre in figlio.
Storie
Andrea Bezzi, a Case di Viso, nell’omonima valletta dell’Alta Valle Camonica, un’area di pascoli verdissimi, ricchi di fiori e regno di biodiversità, offre latte appena munto, formaggio, pane, burro di malga e miele. Il suo laboratorio estivo si trova nel cuore del piccolissimo borgo dove regnano silenzio e quiete interrotti solo dal fragore del torrente Arcanello, un affluente del Frigidolfo, che a sua volta si unisce al Narcanello a Ponte di Legno, dando vita al Fiume Oglio. Questa zona è caratterizzata dall’abbondanza di ottima erba e acqua, un vero paradiso per gli animali, che pascolano liberamente godendo del migliore nutrimento. La famiglia di Andrea produce formaggi da sempre, la casa e il laboratorio erano della mamma, mentre la passione per gli animali e la caseificazione li ha imparati dal padre, Toni. Da bambino, racconta Andrea, scappava dalla casa di famiglia, a Ponte di Legno, per raggiungere a cavallo il padre sugli alpeggi. Da giovane, per un certo periodo, si è dedicato ad un’altra sua passione, lo sci di fondo, entrando nella Nazionale. Poi il richiamo della natura lo ha riportato alle origini. Oggi Andrea Bezzi è uno degli allevatori e casari tra i più apprezzati in tutto l’arco alpino. Le sue vacche, tutte di razza Bruna Alpina, sono alimentate con sola erba e fieno di montagna. In ogni produzione, la lavorazione è a latte crudo e con fermenti lattici autoctoni. Anche alla stagionatura Andrea dedica la massima cura.
Valentino Bonomi e l’Azienda San Faustino, a Ceto.
Uno degli ideatori de Il Cibo della Alpi, Valentino Bonomi, laurea in agraria alla Università della Montagna di Edolo, è titolare con la moglie della azienda agricola e di agriturismo San Faustino a Ceto (Bs, Valle Camonica), dove i Bonomi vivono da secoli e oggi suggestivo borgo abitato appena da 777 persone. L’Azienda Agricola San Faustino nasce a fine anni ’90 quando Valentino, dopo aver frequentato la Facoltà di Agraria di Edolo, decide di seguire le orme dei nonni. L’azienda, che si trova in Media Valle Camonica, nei primi anni si specializza nell’allevamento biologico di Capre Bionde dell’Adamello per la produzione di formaggi. Con il passare del tempo, Valentino e sua moglie hanno ampliato l’offerta e oggi producono formaggi di latte vaccino e di capra, allevano maiali per la produzione di insaccati, coltivano piccoli frutti e cereali minori di montagna come la segale. E’ nato anche un agriturismo e tra le pietanze preparate si trovano piatti della tradizione locale come il capretto arrosto, gli spiedi, I casoncelli, le paste fresche ed i bolliti. I formaggi restano una delle portate più ricercate e richieste dagli ospiti.
Massimo Valtropini e l’Agriturismo Prestello, a Prestine (Comune di Bienno, Valle Camonica).
Nasce a fine anni ’90 quando Massimo Valtropini, dopo una vita di lavoro in trasferta per l’Italia e l’Europa, decide di fermarsi per realizzare un’aspirazione mai dimenticata. Aiutato dalla moglie, dai genitori, dai figli e da alcuni amici, Massimo inizia a costruire l’Agriturismo Prestello recuperando la cascina e il terreno acquistati anni prima a Prestine dal nonno. Una storia di famiglia e di ritorno alle origini e alla terra quindi la sua: il nonno era stato emigrante, il padre aveva lasciato la Valle Camonica da giovane per fare fortuna a Milano, e Massimo da anni aveva girato per lavoro da un Paese all’altro. Così il sogno, che ha attraversato le generazioni, piano piano ha preso forma. Prima si è sistemato un pezzo di casa, poi è nata la grande cucina, i terreni un po’ alla volta sono stati recuperati, poi il fienile, il pollaio, i recinti e le fonti d’acqua. Tanti sacrifici, tanta fatica, momenti di dubbi, ma sempre con una forte determinazione e la forza di rilanciare nei momenti difficili. Oggi l’Agriturismo Prestello è una realtà ben avviata ed è gestito dalle figlie di Massimo, Nicole e Jane, che rappresentano pertanto la quarta generazione legata alla terra! Chi visita l’Agriturismo Prestello trova un terreno bello da vedere, animali allevati con grande attenzione, coltivazioni di cereali, una cucina sempre in fermento, un bel forno a legna per il pane, le pizze e le spongade, dolce tipico della Valle Camonica.
Nell’Agriturismo Prestello, prima ancora delle grande cucina, è arrivato il forno a legna tradizionale in pietra, che funziona come i forni antichi tipici delle Alpi: si scalda bruciando la legna che proviene dai boschi che delimitano le aree coltivate dell’azienda, le pareti del forno arrivano alla giusta temperatura quando cambiano colore e diventano bianche, a quel punto si toglie la cenere e si pulisce il fondo con un panno umido. Nella camera del forno restano micro-particelle aromatiche che conferiscono al pane, alle pizze e ai dolci un sapore unico. Nel forno, come detto, si cuoce il pane fatto con lievito madre e farine locali, le spongade con materie prime a Km Zero (tranne lo zucchero), e splendide pizze tutte con lievito madre e farine locali che cambiano di giorno in giorno in funzione delle materie prime disponibili in cucina. Oggi si potrebbe parlare di ‘pizze gourmet’, ma sulle vette alpine si preferisce parlare di pizze uniche e a Km Zero.
Massimo è stato tra i primi a credere nel ritorno delle coltivazioni di cereali in Valle Camonica, in particolare ha concentrato le sue attività nella coltivazione della segale. In collaborazione con il Bio-Distretto di Valle Camonica, di cui l’Agriturismo Prestello è membro, ha sviluppato una filiera coltivando direttamente i campi e affidandosi a piccoli mulini locali per la molitura. Con le figlie Jane e Nicole sono arrivate nuove idee e la clientela si è ampliata. Nicole è specializza nei prodotti da forno, arricchendo le sue conoscenze con corsi di formazione e tanta pratica. Adesso è lei a gestire il fuoco del forno ed il suo pane, così come le pizze e le spongade ricevono apprezzamenti dai clienti e nei mercati agricoli del territorio. In certi periodi dell’anno dal forno vengono sfornate produzioni speciali, come i panettoni agricoli di Natale. Jane è la regina della cucina e in questi anni ha aggiunto ai piatti forti del Prestello un tocco di eleganza e tanta innovazione. I menù variano quasi ogni settimana in funzione delle materie prime del momento e dell’estro di chi cucina. Massimo in più occasioni ha dichiarato senza mezzi termini tutto il suo orgoglio nel vedere le giovani figlie impegnate nel dare nuova linfa al desiderio coltivato molti anni prima dal nonno migrante in Francia.
Jonatan Fendoni e i vini naturali dell’Orto Tellinum, in Valtellina.
Jonatan Fendoni, per tutti Jonni, dopo gli studi universitari in Scienze naturali a Milano, torna a Teglio (Sondrio), in Valtellina, iniziando un’opera di recupero di una piccola vigna lasciata dal nonno e sviluppando una propria tecnica per ridare vita a piante antiche di oltre ottant’anni. A seguire applica le tecniche anche ai terreni di nonni di amici e conoscenti creando una rete virtuosa di buone pratiche, fino a produrre un proprio vino naturale con la sua azienda agricola Orto Tellinum. Sugli antichi terrazzamenti coltiva vitigni di Chiavennasca e altre rare varietà autoctone della Valtellina quali Traunasca
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.