MILANO – Una stagione di concerti da vivere come un viaggio attraverso miglia e miglia di sentieri sonori, con la musica – per sua natura senza confini e refrattaria a rigide classificazioni – a fare da guida e da linguaggio universale, capace di aprire il cuore e la mente. Muovendo da questa premessa, la nuova stagione di classica “In Cooperativa per Amare la Musica” organizzata dallo Spazio Teatro 89 di Milano e intitolata “Miglia da percorrere – Musiche, Viaggi, Volti, Maschere”, al via domenica 7 ottobre, cercherà di indicare percorsi convergenti verso il tema unificante del viaggio, inteso in tutte le sue possibili declinazioni: esperienze individuali, migrazioni di popoli, percorsi interiori di crescita o di evasione, realizzati per libera scelta o necessità.
In tutti gli appuntamenti della nuova stagione almeno un brano sarà dedicato a questo filo conduttore. La musica sarà testo e pretesto per una modalità di conoscenza vitale e creativa che – partendo per esempio dai romantici pellegrinaggi di Franz Liszt (recitals di Jeffrey Swann e Francesco Libetta) o dal naufragio in cui perì Enrique Granados (concerto inaugurale di Fernanda Damiano), dall’estrosità della musica klezmer (duo Framarin/Alberti) e della Tzigane di Ravel (duo Bonaita/Rebaudengo) – arriverà ad incuriosire, appassionare e commuovere gli spettatori.
Particolare motivo di interesse (e di orgoglio per gli organizzatori) sarà la presenza di ben cinque prime esecuzioni assolute di brani scritti da importanti compositori contemporanei, che si sono ispirati al tema della nuova stagione: punti di vista estetici e, al tempo stesso, impegnati su argomenti di stringente attualità che, come tutte le espressioni artistiche frutto di un pensiero libero e originale, susciteranno senz’altro riflessioni in cui sia la ragione sia il sentimento si sentiranno coinvolti. E proprio grazie a una di queste “prime”, quella firmata da Enrico Intra, sarà possibile esplorare anche un’idea di viaggio inteso come introspezione, evenienza comune anche ai più sedentari, a chi non viaggia mai se non intorno alla propria stanza, ma che non può eludere la ricerca dell’equilibrio tra identità e maschere, “normalità” e “follia”.
Come detto, il primo appuntamento è fissato per domenica 7 ottobre (ore 17; ingresso 7-10 euro) con il recital della pianista Fernanda Damiano, talento giovane ma già compiutamente sbocciato: gli spettatori potranno ascoltare alcuni esempi di come la musica sappia esprimere i molteplici aspetti del viaggio (dal mito di Ero e Leandro, tradotto in turbinose mareggiate sonore da Franz Liszt, alla scoperta del nuovo mondo nelle Indie Galanti di Rameau), del quale un risvolto interessante è l’evoluzione cosmopolita del linguaggio musicale di autori come Chopin, Rachmaninov e Granados, che svilupparono la loro attività (anche se non principalmente) al di fuori dei loro Paesi d’origine. Preziosa la presenza del breve e incantatorio “Wasserklavier” di Luciano Berio, in cui l’elemento liquido è punto di partenza per un’introspezione alla ricerca di reminiscenze del repertorio pianistico, da Schubert a Ravel attraverso Brahms e Debussy. In programma, inoltre, in prima esecuzione assoluta, “Mabrouk” di Sebastiano Cognolato, brano che commemora, o meglio rievoca attraverso una scrittura pianistica che punta molto sulla gestualità dell’interprete, il “naufragio dei bambini” dell’11 ottobre 2013 in cui perirono, affondando nel Mediterraneo, 268 profughi siriani, dei quali tantissimi ancora in tenera età. Tra questi il piccolo Mabrouk, partorito a bordo e inabissatosi dopo 12 minuti di vita.
Originaria di Taranto, 23 anni, Fernanda Damiano si è diplomata a 17 anni con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio Piccinni di Bari con Cinzia Falco. Ha conseguito il diploma accademico di II livello presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vittadini” di Pavia con Roberto Paruzzo con 110 e lode e menzione. Attualmente si sta perfezionando all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola con i maestri Enrico Pace e Riccardo Risaliti, a Pavia con Roberto Paruzzo e a Brescia con Andrea Bonatta. Dal 2017 è docente di pianoforte (corsi pre-accademici) dell’ISSM “Vittadini” di Pavia.
Pochi mesi fa ha vinto un concorso internazionale prestigioso, il Vienna Grand Prize Virtuoso, e lo scorso aprile ha debuttato alla Gläserner Saal del Musikverein, dal quale viene trasmesso ogni anno in mondovisione il Concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica di Vienna. Di lei, il grande maestro Aldo Ciccolini ebbe modo di dire: «È un fenomeno, in possesso di un pianismo notevolissimo. È destinata, ne sono sicuro, ad una brillantissima carriera».
Dopo il suo primo recital solistico a soli otto anni, Fernanda a 10 anni ha debuttato con il Concerto in re maggiore di Haydn al Teatro Impero di Trani. Ha tenuto oltre 50 concerti da solista e con l’orchestra, esibendosi nei principali festival e rassegne musicali. Ha vinto il primo premio assoluto o primo premio in oltre 50 concorsi nazionali e internazionali.
Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano.
Tel: 0240914901; info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 7 euro (under 25, over 65, CartaPiù Feltrinelli, soci Touring Club). Abbonamenti a 11 concerti: intero 100 euro; ridotto 70 euro.