Beatrice Rana ha affascinato il pubblico nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera ieri sera, giovedì 25 luglio, con un concerto memorabile. L’evento, parte del programma “Aspettando la Grande Brera”, è stato organizzato dal Ministero della Cultura in collaborazione con la Pinacoteca di Brera e ha visto la partecipazione del Sottosegretario Gianmarco Mazzi.
La serata è stata un’esperienza unica per gli oltre 500 spettatori, che hanno potuto visitare la Pinacoteca in apertura serale. La celebre pianista Beatrice Rana ha offerto un’esibizione di altissimo livello, eseguendo una selezione di capolavori della musica classica. In duo con Massimo Spada, ha interpretato “Dolly, suite per pianoforte a quattro mani, op. 56” di Fauré e “Rapsodie Espagnole per pianoforte a quattro mani” di Ravel. In aggiunta, ha eseguito “L’Isle Joyeuse per pianoforte solo” di Debussy e il “Trio per pianoforte n. 4 Dumky in mi minore, op. 90” di Dvořák, accompagnata da Ludovica Rana al violoncello e Sayaka Shoji al violino.
Angelo Crespi, Direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense, ha espresso il suo ringraziamento al Ministero della Cultura, sottolineando l’importanza di eventi come questo. “I due eventi speciali, con Nicola Piovani e Beatrice Rana, sono un viatico straordinario in vista dell’apertura di Palazzo Citterio il prossimo 7 dicembre,” ha dichiarato Crespi. “Si avvera l’idea della Grande Brera, che non è solo un ampliamento fisico degli spazi della Pinacoteca, ma un nuovo modo di interpretare il ruolo di un edificio dentro il quale da più di due secoli si fa cultura, arte, formazione, ricerca, innovazione. La Grande Brera contribuirà a modificare la percezione di Milano come città della cultura”.
L’apertura di Palazzo Citterio segna un passo fondamentale nel progetto della Grande Brera, un’iniziativa volta non solo ad ampliare fisicamente gli spazi della Pinacoteca, ma anche a rivoluzionare il modo in cui viene vissuta e percepita la cultura a Milano. Questo nuovo spazio promette di diventare un polo culturale di prim’ordine, unendo tradizione e innovazione in un contesto storico di grande prestigio.