Nel suggestivo borgo di Varzi, uno dei Borghi più belli d’Italia situato nel cuore dell’Oltrepò Pavese, si è tenuto il Varzi Festival, un evento che ha celebrato tradizioni enogastronomiche e musica d’autore. Il festival è stato sostenuto dal Ministero della Cultura e dall’amministrazione locale, con il contributo di ItaliaFestival, Federazione Italiana Cuochi (FIC) e Legambiente, che hanno unito forze per promuovere il patrimonio culturale e gastronomico del territorio.
Il Varzi Festival ha offerto un ricco programma di eventi, tra cui proiezioni, dibattiti e concerti di musica sinfonica curati dalla Fondazione Festival Pucciniano, oltre a esibizioni di cantautori di spicco come Max Gazzè e Colapesce Dimartino. La Federazione Italiana Cuochi ha avuto un ruolo di primo piano, organizzando talk show, masterclass e degustazioni esclusive condotte dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi e dell’Unione Cuochi Lombardia.
Nel suggestivo Castello Malaspina, antico snodo della Via del Sole di epoca romana, gli chef della FIC hanno coinvolto istituzioni locali, opinion leader, giornalisti di settore, e rappresentanti delle associazioni di categoria come Coldiretti-Terranostra e il Consorzio di Tutela del Salame di Varzi DOP. Produttori locali di vini DOC dell’Oltrepò hanno partecipato attivamente, contribuendo a un evento che ha messo in luce il potenziale strategico delle produzioni di nicchia e il valore culturale dell’offerta ristorativa locale.
Il sindaco di Varzi, Giovanni Palli, che ricopre anche il ruolo di Presidente della Provincia Pavese, ha sottolineato l’importanza di tutelare e promuovere le tradizioni culinarie e vitivinicole della zona: “In un’area così ricca di tradizioni culinarie e vitivinicole, l’amministrazione ha il dovere di tutelarle e comunicarle efficacemente. Cibo e vino rappresentano a Varzi e in tutto l’Oltrepò opportunità sostenibili di sviluppo economico, ma anche un’identità distintiva che attrae un turismo di qualità, lontano dai modelli di consumo di massa”.
Tra le eccellenze protagoniste del festival, il Salame di Varzi DOP ha avuto un posto d’onore. Alessandro Circiello, chef di “Buongiorno Benessere” (Rai1), ha elogiato questo prodotto come uno dei più grandi salami italiani, con una produzione di nicchia che segue un rigido disciplinare. “Il Salame di Varzi DOP ha minori percentuali di grassi rispetto ad altri salami e le diverse stagionature gli conferiscono note aromatiche inconfondibili. In abbinamento ai vini dell’Oltrepò, è il simbolo perfetto del territorio e del borgo di Varzi”, ha spiegato Circiello.
Salvatore Bruno, Segretario Generale della Federazione Italiana Cuochi, ha evidenziato il ruolo cruciale dei cuochi nel promuovere la scoperta dei territori italiani. “I cuochi hanno il compito di assecondare l’esplorazione e la scoperta dei nostri territori perché in essi batte il cuore della tradizione enogastronomica italiana. Ogni volta che cerchiamo di spiegare la vera identità della cucina italiana, non possiamo non citare il patrimonio di prodotti e cucine regionali. Per comprenderli davvero, bisogna viverli ed esplorarli”.
Il Varzi Festival è stato un esempio straordinario di come la cultura, la musica e l’enogastronomia possano unirsi per valorizzare un territorio ricco di storia e tradizioni. La presenza della Federazione Italiana Cuochi ha rafforzato il legame tra cibo e cultura, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e autentica.