Dal 28 al 31 ottobre, il Teatro Menotti di Milano accoglie nuovamente “Libertà Obbligatoria”, un’opera iconica di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, adattata e diretta da Emilio Russo. Questo spettacolo rappresenta la seconda tappa del progetto “Gaber”, che intende rinnovare la forza e l’attualità del “teatro canzone” gaberiano, riaffermando la rilevanza delle sue idee anche a distanza di decenni.
Dopo il successo dello spettacolo “Far Finta di Essere Sani”, premiato nel 2022 con il Premio Franco Enriquez, Russo affronta ancora una volta uno dei testi più significativi di Gaber e Luporini, “Libertà Obbligatoria”. Quest’opera, che risale al 1976, esplora tematiche quanto mai attuali: l’illusione di una libertà intrappolata dalle convenzioni sociali e dalle regole del consumismo e dell’individualismo. Secondo Luporini, “Libertà Obbligatoria” è stato uno dei lavori più riusciti, capace di parlare con forza al pubblico del passato e del presente.
Sul palco, un cast di talento tra cui Enrico Ballardini, Gianluigi Fogacci, Lisa Galantini e Andrea Mirò, insieme alla piccola orchestra Musica da Ripostiglio, riproporrà questa straordinaria opera. Con gli arrangiamenti vivaci e la voce emozionante di Andrea Mirò, artista profondamente gaberiana, e il carisma poliedrico di Enrico Ballardini, la performance fonde ironia e introspezione in un’atmosfera evocativa e coinvolgente. La presenza di Fogacci e Galantini aggiunge ulteriore peso alle parole del testo, esaltando il valore artistico e sociale dell’opera.
Emilio Russo, il regista, affronta “Libertà Obbligatoria” con l’intento di interpretare Gaber come un “classico” contemporaneo, capace di suscitare emozioni e riflessioni. I protagonisti rappresentano i “reduci” di una rivoluzione fallita, dove le ideologie del passato si scontrano con la realtà di un presente dominato da logiche di mercato e di potere. In questo quadro, le dinamiche personali e sociali si intersecano, dando vita a un dialogo serrato tra passato e presente.
Russo mantiene l’ambientazione originale e aggiunge una dimensione collettiva all’esecuzione, dove musicisti e attori collaborano per esprimere la forza e l’emozione del testo. Il regista vuole conservare la densità politica dell’opera, poiché Gaber e Luporini riflettono in modo profondo sui movimenti del ’68 e sugli sviluppi successivi, con una profezia sulla deriva ideologica che appare sorprendentemente attuale.
“Libertà Obbligatoria” è un’esperienza che invita il pubblico a riflettere sulla libertà, l’individualismo e il ruolo della collettività. Lo spettacolo incarna l’essenza del teatro-canzone, un linguaggio che Gaber ha reso unico e inimitabile.
Questa rappresentazione è quindi un’occasione preziosa per riscoprire l’eredità di Gaber, un autore che con ironia e acutezza ha saputo raccontare le contraddizioni della società.
Teatro Menotti, Libertà Obbligatoria, Giorgio Gaber, Sandro Luporini, teatro canzone, Milano, spettacolo teatrale, Emilio Russo, Enrico Ballardini, Andrea Mirò, Musica da Ripostiglio, Gianluigi Fogacci, Lisa Galantini, produzione Tieffe Teatro, Fondazione Giorgio Gaber, teatro contemporaneo, classici del teatro, ottobre a Milano
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Lunedì riposo
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.