Mostra ‘Extinction’ di Max Papeschi a Parigi:ironia e riflessione sull’umanità

Dal 28 ottobre 2024 al 28 marzo 2025, il progetto artistico “Extinction” di Max Papeschi arriva a Parigi, presso l’Istituto Italiano di Cultura nel prestigioso VII arrondissement, grazie all’impegno di Antonio Calbi, direttore dell’istituto. Curata da Stefania Morici con il supporto di BeeBest, la mostra porta avanti una riflessione ironica e provocatoria sulla cultura umana e le sue contraddizioni, in un momento segnato da conflitti e da una crisi di fiducia nelle informazioni, spesso influenzate dai social media e dall’IA.

Papeschi immagina una civiltà aliena che, trovando la Terra abbandonata, tenta di ricostruire la storia degli esseri umani basandosi sui reperti superstiti. Ogni capitolo della mostra rappresenta un tentativo di interpretare la nostra civiltà, con risultati spesso paradossali. Attraverso un’esposizione ironica, l’artista esplora temi di guerra, conflitto e impoverimento culturale, evidenziando quanto, se analizzata senza il contesto umano, la nostra storia possa risultare assurda e auto-distruttiva.

Il primo capitolo presenta un esercito di terracotta di 54 statue, ciascuna alta 1,80 metri, in cui le figure hanno corpi simili ai guerrieri di Xi’an, ma teste di nani da giardino. Questa rappresentazione sottolinea la continua lotta e la distruzione che sembrano caratterizzare la civiltà umana. Gli alieni-archeologi si interrogano sul significato di queste statue e sui motivi dell’estinzione dell’umanità, notando l’ironia della combinazione di “alto” e “basso” nella cultura terrestre.

Questo spin-off del progetto, collocato temporalmente tra il Capitolo 1 e il Capitolo 2 (in arrivo nel 2025), esplora l’idea di “lost in translation”. In “Full Metal Karma”, Papeschi mette a confronto Buddha, simbolo di pace interiore, e Napoleone, icona di azione e conflitto. Attraverso un gioco semantico che collega “Illuminazione” e “Illuminismo”, gli alieni formulano una teoria bizzarra: per gli umani, la pace interiore sarebbe stata perseguita tramite guerre incessanti. Questa riflessione richiama l’assurdità della guerra e invita i visitatori a considerare le conseguenze dei conflitti perpetui.

Max Papeschi, autore, regista e artista visivo, ha portato la sua arte in tutto il mondo attraverso mostre personali e collettive. La sua carriera comprende lavori come “Welcome to North Korea”, un progetto artistico-umanitario in collaborazione con Amnesty International, che combina arte digitale, performance e installazioni in una satira del regime di Kim Jong Un. Papeschi è noto per il suo approccio provocatorio e ironico, capace di svelare le assurdità della cultura contemporanea e le sue contraddizioni.

La mostra “Extinction” a Parigi rappresenta un’occasione unica per riflettere su temi attuali e senza tempo. Con un linguaggio visivo pungente e ironico, Papeschi offre un’esplorazione artistica che mette in discussione le fondamenta della civiltà umana, invitando il pubblico a ridere e riflettere sui difetti e le contraddizioni della nostra società.