Van Gogh Café Opera Musical, scritto e diretto da Andrea Ortis, è un’esperienza teatrale unica nel suo genere, capace di coinvolgere il pubblico con una straordinaria fusione di musica, danza, canto e spettacolari proiezioni 3D. Prodotto dalla MIC International Company, questo musical ripercorre la vita e l’arte del grande pittore olandese Vincent Van Gogh attraverso una narrazione avvolgente e multisensoriale. Ambientato in un suggestivo Café Chantant parigino, lo spettacolo si sviluppa su un doppio binario narrativo, mescolando il racconto biografico di Van Gogh con le vicende personali dei personaggi del locale. Il debutto ieri 7 febbraio al Tam Teatro Arcimboldi di Milano, dove replicherà, solo fino a domenica 9 febbbraio, per proseguire il suo tour teatrale.
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Regia e Allestimento:
La regia di Andrea Ortis è curata nei minimi dettagli, capace di dare ritmo e profondità a una narrazione complessa, ma sempre coinvolgente. La scenografia, ideata da Gabriele Moreschi, è uno degli elementi più affascinanti dello spettacolo: le proiezioni 3D trasformano il palco in un vero e proprio quadro vivente. Le opere di Van Gogh, come Notte stellata, I mangiatori di patate e Campo di grano con volo di corvi, prendono vita, immergendo il pubblico in un universo di colori e suggestioni.
IL CAST
Il cast di Van Gogh Café Opera Musical, composto da ben 13 interpreti tra attori, musicisti e ballerini, si distingue per la capacità di fondere recitazione, canto e danza in un equilibrio perfetto, dove ogni interprete contribuisce a costruire un affresco emozionale potente, incarnando personaggi sfaccettati e ricchi di sfumature, per regalare una performance corale di altissimo livello:
Floriana Monici, nel ruolo di Madame Odile, è una vera forza della natura. Il suo personaggio, cantante matura e disillusa, ha una profondità unica: alterna momenti di malinconia e cinismo a improvvisi slanci di passione e tenerezza. Monici riesce a dare vita a Odile con una presenza scenica imponente e una voce calda e suadente che avvolge il pubblico. Le sue esibizioni musicali sono emozionanti e mai scontate, capaci di toccare le corde più intime dello spettatore, anche il più esigemte;
Chiara Di Loreto, nei panni della giovane e ambiziosa ballerina Aline, brilla per intensità e precisione vocale. Il suo personaggio rappresenta l’energia della giovinezza, ma anche il desiderio di riscatto e la voglia di emergere in un mondo dominato da regole rigide. La sua voce è cristallina e potente, perfettamente a fuoco nei brani più impegnativi, mentre la sua interpretazione recitativa aggiunge al personaggio una vulnerabilità autentica che conquista il pubblico;
Ma il cuore pulsante dello spettacolo è Andrea Ortis, che interpreta Monsieur Louis Philippe, l’antiquario che racconta la vita di Van Gogh. Ortis è anche l’autore e regista del musical, e questo gli consente di entrare nel personaggio con una consapevolezza totale. Il suo Louis Philippe è un uomo colto e affascinante, un osservatore attento e profondo che riesce a far rivivere ogni frammento della vita di Van Gogh attraverso il racconto e la recitazione. Ortis cattura l’attenzione con un’interpretazione appassionata e carismatica, accompagnando il pubblico in un viaggio intenso e coinvolgente.
Accanto a lui, Raffaele Ficiur, nel ruolo di Luc, barman/cameriere del Café Chantant, si distingue per una recitazione capace di dosare ogni gesto e ogni parola con grande sensibilità, conferendo al suo personaggio un’anima autentica. In alcuni momenti, il barman diventa una sorta di custode delle memorie del Café, diventando una sorta di ancora emotiva per gli spettatori che accompagna in un viaggio che si muove tra passato e presente. Nonostante il suo personaggio potrebbe sembrare secondario, Raffaele Ficiur, con la sua presenza scenica ha il pieno controllo dei tempi scenici e con la sua voce espressiva aggiunge profondità alle sue battute, riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante sulla scena. Il suo dialogo costante con gli altri personaggi, in particolare con Madame Odile e Louis Philippe, arricchisce la dinamica della rappresentazione, offrendo momenti di rara intensità.
L’Ensemble
Il resto del cast e l’ensemble di ballerini e musicisti aggiungono ulteriore spessore allo spettacolo. Ognuno di loro non è solo una figura di contorno, ma parte integrante della scena. I ballerini, con le coreografie di Marco Bebbu, riescono a tradurre in movimento le emozioni più profonde, regalando momenti di grande impatto visivo.
Musica coreografie e costumi
I cinque musicisti, guidati dal chitarrista e compositore Antonello Capuano, si muovono sul palco diventando parte viva della narrazione. Non sono semplici accompagnatori, ma veri protagonisti delle scene, contribuendo a creare un’atmosfera intima e avvolgente. Ogni melodia sembra dialogare con la recitazione, esaltando i momenti più intensi della storia, offrendo un omaggio alla cultura francese, con richiami a Edith Piaf, Charles Aznavour e Yves Montand, i cui testi, tradotti in italiano, scorrono in alto fuori dal quadro scenografico per non interferire con lo svolgimento delle coreografie. Non mancano riferimenti a influenze di flamenco e jazz. I loro costumi, in tonalità neutre come il marrone, il verde oliva e il grigio, evocano la moda popolare dell’epoca, ma lasciano spazio alla praticità necessaria per suonare dal vivo.
I costumi di Van Gogh Café sono uno degli elementi più affascinanti e caratterizzanti dello spettacolo, capaci di trasportare il pubblico nella Parigi di fine Ottocento. Creati con estrema cura da Myriam Somma e Marisa Vecchiarelli, ogni abito racconta una storia, contribuendo a delineare l’identità dei personaggi e a ricreare l’atmosfera vivace e malinconica del Café Chantant. I tessuti pregiati, come velluto, seta e taffetà, donano agli abiti un’eleganza senza tempo, mentre i colori selezionati con cura seguono il percorso emotivo dello spettacolo, passando dai toni più vivaci della prima parte a quelli più cupi e intensi del drammatico finale.
Le coreografie di Marco Bebbu spaziano dalla danza contemporanea al flamenco, amplificando le emozioni e donando ulteriore dinamismo alla messa in scena. Ogni movimento è studiato per fondersi con la musica e le proiezioni, creando un connubio perfetto tra arte visiva e performativa.
La Narrazione
Lo spettacolo si sviluppa in due atti. Nel primo, viene raccontata la giovinezza di Van Gogh, dal suo iniziale percorso come predicatore fino all’arrivo a Parigi, dove la sua arte non viene compresa. Commovente la rappresentazione de I mangiatori di patate, che vede il pubblico profondamente coinvolto, menttr ne viene data una dettagliata spiegazione.
Il secondo atto è un crescendo emotivo: dal soggiorno ad Arles alla convivenza con Gauguin, fino alla tragica fine del pittore. Suggestiva la proiezione simultanea dei vari autoritratti di Van Gogh, che scompaiono lentamente, simbolo della perdita di ragione dell’artista.
Il finale
Van Gogh Café Opera Musical si chiude con un’esplosione di musica e danza, trasformando il Café Chantant in un simbolo di speranza e riscatto. Il cast, schierato sul proscenio, riceve lunghi applausi da un pubblico visibilmente emozionato.
Un’esperienza imperdibile, capace di avvicinare anche i più giovani all’arte e alla storia di Van Gogh, regalando due ore di pura magia, che difficilmente si dimenticherà.
Un sentito grazie a Cristina Aztori e Alessandra Paoli, che curano la comunicazione per questo spettacolo, per il gentile invito.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.