Galileo Galilei sul palcoscenico del Leonardo di Milano: il monologo di Corrado D’Elia tra scienza e fede

Ha debuttato lo scorso il 6 marzo 2025 al Teatro Leonardo di Milano lo spettacolo Galileo, oltre le stelle, la più recente produzione teatrale firmata da Corrado D’Elia. Un’opera intensa e coinvolgente che racconta la vita di Galileo Galilei, figura rivoluzionaria nella storia della scienza. Attraverso un racconto intimo e profondamente umano, lo spettacolo esplora le sue scoperte, il suo coraggio e il delicato equilibrio tra arte, scienza e libertà. Lo spettacolo replica fino al 16 marzo.

Altre info sullo spettacolo, date orari e prezzi sul nostro articolo si presentazione.


RECENSIONE:

Un palcoscenico aperto, con sfere luminose e simil dischi volanti come pianeti, una sedia e un microfono. Visione statica, fino all’arrivo di Galileo Galilei (Corrado D’Elia, unico attore in scena).

Sì… fino all’arrivo di Galileo Galilei, l’astronomia era legata all’idea greca/aristotelica che la Terra fosse al centro del sistema planetario e che tutti i pianeti, Sole compreso, ruotassero attorno a essa. Lo stesso si diceva dell’uomo, nella sua centralità nell’universo, con tutta la creazione che girava attorno alla sua gestione.

La luna era vista come una sfera brillante (su modello di quelle presenti sul palcoscenico); solo con il telescopio/cannocchiale rivisitato da Galileo fu possibile darle un volto nuovo, una composizione molto diversa e simile a quella della Terra.


Incontriamo un Galileo figlio, che si “adatta” alla decisione del padre nella scelta della facoltà di Medicina,
che presto lascerà per intraprendere un percorso di matematica, come la sua passione suggeriva a gran voce. Non solo, l’ormai uomo Galileo dirige i suoi studi verso l’astronomia, curioso, sempre alla ricerca delle verità nascoste della natura, per dare loro un posto e un senso nell’universo cosmico.

Una ricerca fatta di apprendimento, di calcolo, ma anche di confronto con altri studiosi, per allargare i confini della scienza aristotelica, accettata a pieno titolo dalla Chiesa e difesa da ogni proposta contraria, bloccata come eresia.

Ecco anche l’uomo chiamato “eretico”, capace di opporsi alla tendenze di pensiero radicate e sostenute dall’egemonia ecclesiastica: bloccato, ripreso, rimproverato, ammonito… ma forte, così forte da resistere alle bufere della contraddizione.


D’Elia, che aveva tenuto il microfono in mano, quale presenza narrante, comincia ad appoggiarlo all’asta… le mani e le braccia servono
; le allarga più volte: accoglie i sentimenti di Galilei e li rilascia agli ascoltatori… non sono più gli spiccioli da contare tra le dita, ma sono verità da lanciare a piene mani a un tempo storico rigido e pronto al giudizio e alla condanna.

E vediamo Galileo Galilei padre di tre figli, un maschio e tre femmine; queste ultime prenderanno i voti. Chissà se Galileo padre avrà cercato anche nella famiglia quella continua scoperta delle relazioni e dell’amore. Forse non ne ha avuto il tempo, per la sua full immersion nella scienza.

Arriva, purtroppo, il Galileo perseguitato. Denunciato da un frate domenicano al Tribunale dell’inquisizione, viene avvertito della sua posizione pericolosa e ammonito. Scrive un testo importante “Il Saggiatore”, dedicandolo al Papa, nella speranza che la Chiesa si aprisse al suo pensiero. Anche il contenuto di questo studio sulle comete si oppone a ciò che Padre Orazio aveva sostenuto… il rischio aumenta… vengono sequestrati sia questo testo che il successivo. Viene convocato dal Santo Uffizio e condannato per eresia all’abiura, alla negazione delle sue scoperte e al domicilio coatto, tipo arresti domiciliari.


Inizia un tempo in cui Galileo rivede la sua vita
: accetta l’abiura per non essere condannato al rogo, ma dirà qualcosa che resterà un segno indelebile: “Eppur si muove” alludendo alla Terra che ruota su se stessa e attorno al Sole.

Intraprende una corrispondenza epistolare con la figlia Virginia, tappezzando i muri con le sue lettere. Quasi cieco non smetterà di fare calcoli e precisazioni sulle sue ricerche e, sostenuto dalla figlia, arriverà alla morte.

Un’opera davvero importante che passa dal rapporto fede/scienza, da sempre fatto di contrasti e allineamenti, alla profondità del tema della persecuzione nei confronti di coloro che emergono con scoperte tanto incomprese, quanto ammonite. Una escalation di sensazioni forti. D’Elia porta le sue braccia verso il cielo, quasi a cercare un riparo, un’ approvazione divina per quel Galileo che, con le sue scoperte, ha voluto aprire la meraviglia della creazione.

Monologo che tiene il pubblico sul filo dell’emozione, portandolo a sostenere Galileo Galilei, uno dei più grandi scienziati italiani… “Mai basarsi sui testi, ma fare osservazione e ricerca”… Questo il suo motto.