Nella foto di copertina: Il Sindaco di Monteroni (LE) Mariolina Pizzuto – Cerimonia Stele.
“Non esistono morti di serie A o di serie B, né guerre più giuste di altre: ogni vita spezzata è una ferita per l’umanità intera”. Lo ha detto stamattina il sindaco di Monteroni di Lecce, Mariolina Pizzuto, durante la cerimonia con cui l’Amministrazione comunale ha inaugurato, primo caso in Italia, due stele nell’area mercatale, l’una in onore delle vittime delle foibe e l’altra in onore degli internati nei campi di concentramento nazisti.

La cerimonia, toccante e curatissima è stata organizzata dalla stessa Amministrazione comunale, Assessorato alla cultura, retto da Ramona Visconti, in partenariato con l’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia – ETS sezione di Monteroni e con il concorso del comandante della Scuola di Cavalleria, generale di brigata Matteo Rizzitelli e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Donato D’Amato, presenti assieme ai Comandanti provinciali della Guardia di Finanza, del Comando della Capitaneria di Porto di Gallipoli della stazione navale di Brindisi, del Comando 61° Stormo e direttore 10° RMV Aeronautica Militare, del Comando della Stazione Arma dei Carabinieri di Monteroni di Lecce e della Questura di Lecce.

Presente il prefetto di Lecce, Natalino Manno, il quale si è complimentato con il Sindaco per tutte le iniziative assunte, e i consiglieri regionali Erio Congedo e Antonio Trevisi.

Hanno dimostrato una grande preparazione le alunne e gli alunni degli Istituti Primo e Secondo Polo di Monteroni di Lecce, diretti dai dirigenti, Loredana Signore e Graziano De Palma. Seguiti dalle loro insegnanti, hanno dato lettura di alcuni brani di libri di Primo Levi e Liliana Segre per invitare alla riflessione sugli orrori dell’odio razziale e la deportazione nei campi di concentramento ed eseguendo anche l’Inno alla Gioia, l’Inno ufficiale dell’Europa Unita a conclusione della cerimonia sotto la direzione del maestro Antonio Martina.
“Viviamo in tempi in cui purtroppo il concetto di Pace sembra vacillare sotto il peso di nuovi conflitti e tensioni internazionali. E proprio per questo abbiamo il dovere di rinnovare il nostro impegno nella difesa dei valori di giustizia, libertà e convivenza civile”, ribadisce il sindaco Mariolina Pizzuto.

Sono 131 gli internati originari di Monteroni e due i carabinieri infoibati. I loro nomi compaiono rispettivamente sulle due stele di marmo, che si trovano l’una in via Del Mare, all’interno del parco intitolato all’Internato Militare “Antonio Quarta” e l’altra nelle vicinanze della Polizia Locale, alle spalle della casa dello studente, nella stessa area mercatale. Sono arrivati da tutta l’Italia i parenti degli Internati Militari le cui storie sono state riportate alla luce dal certosino lavoro di Salvatore Quarta figlio a sua volta dell’Internato Antonio.
Visualizza qui il video della Cerimonia di inaugurazione delle due Stele.
Tra il pubblico c’era il figlio di Antonio Luigi Giuseppe Madaro che era nato a Monteroni, il 13 giugno 1924, in via Spacciante, e che, divenuto artigliere, venne fatto prigioniero e quindi deportato nel campo di Luckenwalde, a 40 chilometri da Berlino. “Ho pochissimi ricordi di mio padre, che morì quando io avevo solo cinque anni”, dice il figlio, arrivato da Matera con la moglie proprio per assistere alla cerimonia. “Di lui ho ritrovato solo una croce, la croce militare che teneva tra le sue poche cose in un cassetto. Oggi, a fatica e con l’aiuto del luogotenente Salvatore Quarta, ne stiamo ricostruendo la storia. Vogliamo sapere se ci sono ancora nostri parenti a Monteroni e sapere qual è via Spacciante la via in cui lui nacque”.

I nomi degli Infoibati e degli Internati sono stati letti uno a uno durante la cerimonia e oggi sono scolpiti per sempre nelle stele di marmo. C’è scritto nella Motivazione con cui è stata conferita (il 19 novembre 1997) la Medaglia d’Oro al Valor militare alla Memoria dell’Internato Ignoto: “Il loro nome si è dissolto, ma il valore ancora oggi è esempio di redenzione per l’Italia”.

Carmen Mancarella, giornalista professionista da 33 anni, è direttrice responsabile della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge e della casa editrice Mancarella editore collegata al sito www.mediterraneantourism.it. Vive e lavora nel Salento.
Laureata in Scienze Politiche ha imparato l’ABC del giornalismo occupandosi di cronaca bianca, nera e giudiziaria, per La Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano di Puglia, Leccesera e la Repubblica.
Nel 2001, partendo dalla bellezza della propria terra, il Salento ha indirizzato la sua professione verso il giornalismo turistico e la promozione territoriale, fondando la rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, un atto d’amore verso il Salento.
Collabora con Bell’Italia, In Viaggio e Di Più del gruppo Cairo editore. Ha scelto e proposto storie e location per le importanti trasmissioni tv Bell’Italia in Viaggio de La7, Linea Blu e Linea Verde Orizzonti per RAI UNO, Gulliver di Alma Travel TV.
Ha scritto tre libri: Le orme di Giovanni Paolo II nel Salento (2005), 16 Storie di Successo (2019) e Experience Marketing (2021).
Più volte premiata dai Comuni di cui ha curato la promozione, ha organizzato 19 eventi-conferenze stampa a Milano, sette a Berlino e tre a Parigi e ben 65 educational per giornalisti nel Salento (cinque in Calabria) ospitando qualcosa come oltre mille giornalisti, esperti in eventi, moda e turismo.
Alla sua storia professionale è stato dedicata una tesi di laurea in Valorizzazione dei Sistemi turistici presso UniCal (2017), tesi divenuta un libro: Strategie di comunicazione per una destinazione vincente. Il caso Puglia di Ana Maria Stan (2021).
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