Prosegue, senza sorprese al Teatro Manzoni di Milano il successo in scena di Tempi Nuovi scritto e diretto da Cristina Comencini, una buona specialista e osservatrice delle dinamiche famigliari e che non è nuova a queste tematiche.
Con questa piéce, la Comencini mette sotto osservazione un nucleo familiare dei nostri giorni che rimane invischiato, suo malgrado, nel vortice dei cambiamenti della tecnologia e soprattututto dell’informatica, che ha stravolto totalmemte il nostro modo di comunicare e la sua trasformazione è così veloce che non è cosa semplice, specie per chi è già in età avanzata.
Tutto oramai passa attraverso la rete, dalla musica, alle notizie, i film, il commercio e la vendita di beni e prodotti di ogni tipo. Questi cambiamenti hanno modificato e inflluito tantissimo sul nostro modo di socializzare anche all’interno dello stesso nucleo famigliare
Le scene comiche che passano sulla scena non sono molto lontane dalla realtà e se sul palco un padre, una madre e i due figli vengono fuori con le loro contraddizioni, non è poi tanto diverso nelle nostre case.
Prima c’era solo da affrontare l’inevitabile conflitto generazionale tra genitori e figli ora a questi si aggiungono tutte le difficoltà che nascono per stare al passo con la velocità della tecnologia, dove è ovvio i giovani sono avvantaggiati.
Ci si riconosce in diverse delle situazioni, a volte comiche, a volte imbarazzanti in cui il nucleo famigliare viene coinvolto.
Chi infatti non ha subito l’umiliazione, magari non voluta, del figlio adolescente che trova in un attimo soluzioni tecniche che per noi erano insormontabili, dopo che noi, con aria da perfetti deficenti, spinti da una incontrollabile ansia, ci si siamo rivolti a loro come se fossero la nostra unica ancora di salvezza e l’unica soluzione. Invece nella realtà la tecnologia non è una nostra nemica, ma solo un alleata che bisogna sapere come sfruttarla. Le soluzioni sono spesso a nostra disposizione sempre in rete: basta fare la domanda giusta ai motori di ricerca.
Per la trama ed altre info vi rimandiamo al precedente articolo di presentazione dello spettacolo.
L’autrice vuole focalizzare l’attenzione dello spettatore sull’importanza del cambiamentro che tutti diciamo di accettare a parole, ma che in realtà facciamo fatica a accettare e, per quanto ci si sforza di rimanere al passo con i tempi, si fa poi fatica a vivere il cambiamento con coerenza.
A volte col cuore vorremmo venire incontro al modo di vedere dei figli, ma con la testa non siamo pronti al cambiamento e si rischia di fare delle pessime figure nei confronti dei figli, specie se si è troppo sbandierato di essere moderni e aggiornati.
Molto d’impatto il colpo di scena finale in cui tutto viene messo in discussione e tutte le certezze dei due genitori, ma anche dei figli crollano.
Ma al di là di tutto, il messaggio centrale è quello di dare all’essere umano il valore che ha, perchè deve restare al centro e deve rimanere il timoniere e non farsi guidare dalla tecnologia. Le emozioni di cui l’uomo è capace non potranno mai essere sostituite da un intelligenza artificiale. Per quanto veloce e sempre più simile al processo della memoria umana, non potrà mai sostituire i sentimenti di cui noi umani siamo capaci. Per questo colpevoli delle nostre scelte che non sono frutto di imput meccanici, ma dovrebbero essere il risultato di elaborati processi mentali sotto l’influsso sia della nostra cultura, ma anche di tutto quello che depositiamo nella nostra anima: il nostro motore di ricerca interiore.
Questo spettacolo ha il pregio di mettere il dito sulla piaga e toccare i nervi scoperti di ognuno di noi e che, con una sana riflessione, dovrebbe poi trovare le soluzioni per colmare quei vuoti che troveremo. Quindi non solo divertimento, ironia ma anche spunti di riflessione.
Anche questo è il compito del Teatro e in questa piéce viene assolto molto bene, sia dall’autrice dei testi, che dall’interpretazione di due validi attori come Maurizio Micheli e Iaia Forte, affiancati da due talentuosi giovani attori, Sara Lazzaro e Nicola Ravaioli. Tutti reggono perfettamente i loro ruoli e sono padroni della scena con spontaneità, dimostrando il loro talento attoriale.
INFO:
ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Biglietti online su: TicketOne
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.